Tutto è cominciato quando ho visto un film del 1996 : “Moebius”, realizzato dal regista argentino Gustavo Mosquera insieme ad alcuni studenti dell’Università del Cinema di Buenos Aires. Prendendo spunto da questo film ho iniziato a cercare le proprietà del nastro di Moebius e mi hanno davvero affascinata.
Ecco come Wikipedia descrive le proprietà del nastro di Moebius :
” …Le superfici ordinarie, intese come le superfici che nella vita quotidiana siamo abituati ad osservare, hanno sempre due “lati” (o meglio, facce), per cui è sempre possibile percorrere idealmente uno dei due lati senza mai raggiungere il secondo, salvo attraversando una possibile linea di demarcazione costituita da uno spigolo (chiamata “bordo”): si pensi ad esempio alla sfera, al toro, o al cilindro. Per queste superfici è possibile stabilire convenzionalmente un lato “superiore” o “inferiore”, oppure “interno” o “esterno”.
Nel caso del nastro di Möbius, invece, tale principio viene a mancare: esiste un solo lato e un solo bordo. Dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta. Solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale. Quindi per esempio si potrebbe passare da una superficie a quella “dietro” senza attraversare il nastro e senza saltare il bordo ma semplicemente camminando a lungo.”

Ed ecco alcune sue curiose ed interessantissime proprietà:
“..Tagliando il nastro a metà parallelamente al bordo, si ottiene un altro nastro però con una torsione intera, due bordi e due superfici diverse, quindi orientabile. La cosa interessante è che i due bordi separati dalle forbici rimangono un solo bordo, quindi la figura viene completamente tagliata a metà, ma rimane attaccata; tagliando ancora a metà il secondo si ottengono due nastri con torsione intera uno dentro l’altro. Tagliando il nastro a un terzo della sua larghezza si possono fare due giri con le forbici e si ottengono due nastri concatenati, uno grande la metà dell’altro, dove quello piccolo è ancora un nastro di Möbius, con mezza torsione, mentre quello grande ha una torsione intera…”
Guardate questo video in cui le immagini spiegano meglio delle parole:

Dunque, affascinata dalle proprietà del nastro di Moebius, mi è venuto in mente di applicarle facendo qualche lavoro all’uncinetto.
Mi piaceva davvero l’idea della INFINITY SCARF, della Sciarpa lavorata all’infinito………
Ovviamente non ho avuto la pretesa di inventare qualcosa di mai scoperto e infatti ho trovato vari video sull’argomento, di cui questo è il più interessante che spiega come iniziare il lavoro, per poi lavorare all’infinito lungo il bordo del nastro di Moebius:
Mi sono messa al lavoro e questo è il mio primo scaldacollo di Moebius, non l’ho ancora finito, ma metto lostesso qualche immagine…..
Tornerò sull’argomento anche con altri posts perchè davvero lo trovo assai interessante.
Spero di avervi dato l’ispirazione per uncinettare qualcosa di bello. All’infinito………….

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Wow che bel post, grazie Ire!!!
Poi… il video in cui si taglia il nastro mi ha lasciata a bocca aperta, troppo bello, in me si è innescato subito il bisogno di sperimentare, grazie!!!!