Era un po’ che volevo parlare dello Urban Knitting che chiamano anche Guerrilla Knitting o Yarn Bomb o in altri mille modi con le diverse sfumature….
Volevo parlarne perchè la trovo una cosa strepitosa visto che riesce ad unire l’arte di fare maglia e uncinetto (piccoli mestieri considerati casalinghi ed individuali per eccellenza) alla lotta sociale, alle battaglie politiche e ambientaliste, alle iniziative di solidarietà da condividere.
In due parole si tratta di lavori a maglia o all’uncinetto eseguiti per decorare, colorare, abbellire, luoghi di città spesso degradadati o per sottolineare certi aspetti del vivere nelle metropoli che non funzionano, facendo una denuncia sociale non violenta e creativa.
Si va sui luoghi che si vogliono decorare e si interviene, nel più breve tempo possibile, magari di notte, in modo che al mattino dopo chi passa per quel luogo rimanga stupito nel vederlo così diverso e si fermi a riflettere sulle ragioni di tali colorati mutamenti. A chi interessa un approfondimento sui concetti principali del guerrilla kitting può leggere questo interessante articolo di greenMe o questo bel post di Cosmosicula.
Se proprio adesso mi sono decisa a parlare di questo argomento è per una ragione ben precisa.
Dopo tante esperienze viste all’estero, si sta organizzando un urban knitting anche qui da noi.
Non è il primo perchè già qualche mese fa prese vita l’iniziativa di “Mettiamoci una pezza” per rinnovare l’attenzione sui problemi della città de L’Aquila terremotata, che ebbe un grandissimo successo e una grande risonanza, come spiega molto bene Roberta nel suo blog.
E oggi? Oggi c’è in ballo un’altra questione importante sul lago di Como e ce ne parla Eletta nel suo sito:
7 Luglio 2011: la pioggia interminabile causa una frana che distrugge gran parte del centro di un piccolo paese lariano, Brienno (http://www.comune.brienno.co.it/). Un’intera casa scivola nel lago, un ponte di pietra sparisce, una falegnameria è spaccata in due. Fortunatamente non ci sono morti ma, paradossalmente, questa sarà la scusa delle istituzioni per non dichiarare lo stato di calamità naturale.
7 Luglio 2012: A un anno dal disastro, il paese è ancora per aria. Chi vuole contribuire a colorarlo con delle pezze e con dei fiori fatti a mano??
Ed ecco che il Social Crochet* fa suo l’appello di Brienno e lancia la sfida: realizzare un’azione di urban knitting . Chi vuole partecipaere dovrà realizzare a casa propria le pezze a uncinetto e inviarle ad Eletta entro fine giungo. Per le modalità di realizzazione e spedizione visitate il suo blog.
Il mio uncinetto è già a lavoro…
*Mi riservo di spiegare cosa sia il Social Crochet in un prossimo post, perchè questa realtà, come l’urban knitting, merita l’attenzione dovuta a una iniziativa che eleva l’uncinetto da piccola arte di casa a grande materia di socializzazione e condivisione di battaglie sociali.

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