Faccio con le mie mani: caramelle e gelatina di cotogne

Finalmente riesco a riprendere il tema a me caro delle cose fatte in casa, del ” faccio con le mie mani” e con le manine dei miei bimbi…

Stavolta abbiamo davvero fatto le cose per bene. L’impresa non ardua, ma di grande pazienza, prevede un risultato che per i bambini è davvero il massimo: produzione in casa di caramelle. E anche per me, grande soddisfazione per avere la mia gelatina di cotogne, ottima sui formaggi.

La materia prima è di facile reperimento e costa anche poco. Qui da noi molti vicini di casa hanno un albero di mele cotogne e ce le danno volentieri senza farci spendere nulla. C’è da dire, infatti, che le mele cotogne, non sono mele qualsiasi. Hanno un aspetto un po’ corrugato e nonostante il buonissimo odore non sono commestibili crude perchè sono durissime e assai aspre.

La ricetta (per la quale devo ringraziare la mia amica Susanna, fornitrice anche delle mele!) è divisa in due parti e alla conclusione dei vari passaggi si ottiene sia la gelatina che le caramelle.

Gelatina

Tagliare a pezzi le mele senza sbucciarle, ricoprirle d’acqua, mettere su fuoco moderato e far bollire pian piano fino a che la massa non si è disfatta.

Rovesciarle con il loro brodo su una salvietta di cotone ben tesa e raccogliere il liquido che colerà. Questa operazione è la più delicata e lunga. Prevede anche di strizzare, di tanto in tanto, la salvietta che contiene la massa di mele in modo da far fuoriscire meglioil liquido. Io ho sfruttato le mani possenti del consorte ;-) perchè ci vuole una certa forza.

Tra uno strizzaggio e l’altro ho deposto il “fagotto” di mele su un colapasta al di sopra di una pentola e ce l’ho lasciato tutta la notte.

Al mattino, di nuovo strizzaggio e quando ho ritenuto che la massa si fosse liberata di praticamente tutto il liquido ho pesato quest’ultimo e ci ho aggiunto lo stesso peso di zucchero di canna. Ho portato ad ebollizione e fatto addensare, togliendo la schiuma di volta in volta, fino a che la gelatina, posata su un cucchiaio ha creato un velo. C’è voluta un’oretta. Ho aggiunto un po’ di succo di limone (non troppo) e invasato caldissima.

Caramelle (dette anche cotognata)

Si utilizza la pasta rimasta dopo lo strizzaggio e la si passa al passatutto. La si fa asciugare a bagnomaria e la si pesa. Si prende lo stesso peso di zucchero di canna e lo si fa caramellare (attenzione a non bruciarlo!) con poca acqua. Si miscela lo zucchero caramellato alla pasta di mele e si porta di nuovo ad ebollizione per cuocerla ancora un po’. Si versa, poi, la pasta su carta da forno, in una teglia e la si fa raffreddare bene. A questo punto si ritaglia la pasta con stampini o la si taglia a rettangolini.

 

Si ottengono delle caramelle molto gustose e sane, che si consevano per mesi in frigorifero.

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS
This entry was posted in Antichi mestieri, Attività con bambini, Faccio con le mie mani and tagged , , , , . Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>